Cari Amici,
il bisogno di assicurare che la partecipazione alle gare pubbliche e, più in generale, la ammissione a qualsiasi rapporto negoziale con l’Amministrazione sia riservato solo alle imprese che concretamente mostrino di rispettare il patto sociale ha, negli ultimi anni, indotto molte Amministrazioni aggiudicatrici ad introdurre nei propri atti di gara l’obbligo della accettazione di pattuizioni negoziali comportanti l’esclusione del concorrente che, avendole sottoscritte, non ne abbia rispettato l’obbligo specifico di operare nel rispetto delle regole.
Si tratta del cd “patto di legalità” che progressivamente si è diffuso quale mezzo di adesione volontaria a un sistema fondato su valori riconosciuti come propri di tutti i firmatari e in tal modo è passato dalla singola gara al livello di accordo stipulato fra l’Amministrazione dello Stato e le parti sociali imprenditoriali.
Con l’art. 5ter del D.L. 24 gennaio 2012 n. 1 (inserito dalla legge di conversione 24 marzo 2012, n. 27 e quindi modificato dal D.L. 29/2012, oggi vigente nel testo quale modificato con la legge di conversione 18 maggio 2012 n. 62) il riconoscimento del valore della spontanea adesione a modelli comportamentali improntati al rispetto del principio di legalità è stato assunto al rango di principio normativo, disciplinato da norma positiva primaria volta ad assicurare il più agevole ricorso al finanziamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni nonché l’accesso al credito bancario.
Con l’intervenuta adozione della necessaria normativa regolamentare di attuazione (disposta dalla Autorità garante della concorrenza e del mercato con deliberazione 14 novembre 2012), il sistema è divenuto pienamente operativo.
Di notevole interesse e rilievo sono le norme regolamentari, in particolare per quanto concerne la individuazione dei “requisiti per l’attribuzione del rating di legalità” che, ad una mia prima e sia pur sommaria valutazione, sembrano costituire la sintesi dei requisiti che le varie discipline di settore regolanti i rapporti fra Impresa e Amministrazione volta a volta individuano quali specificamente propri della verifica di correttezza nello stretto limite delle funzioni proprie della Autorità procedente.
Il regolamento sembra, in altre parole, offrire un “modello” di correttezza sostanziale che si pone quale riferimento per gli operatori economici che intendano avere rapporti con l’Amministrazione e che, come tale, pare offrire spunto per una riconsiderazione dei criteri su cui ad oggi si sono fondati i vari “patti di legalità” che le Amministrazioni, come accennavo in esordio, da tempo sogliono porre quale condizione di accesso alla gara.
L’innovazione normativa costituisce quindi l’impulso per una riflessione, che vengo a proporVi, sul significato giuridico e sociale della adesione - prima ancora che della sua imposizione - a sistemi che postulino un ruolo attivo dell’Impresa nell’affermazione dei principi di legalità e, nel contempo, sulla possibilità che il modello offerto dal Regolamento approvato dalla Autorità possa essere assunto a proprio dalle stazioni appaltanti cosicchè, in aggiunta ai requisiti di partecipazione di cui all’art. 38 ma distinguendosi da essi sul piano funzionale, il possesso del “rating di legalità” abbia ad essere proposto alle Imprese concorrenti quale elemento valutabile ai fini dell’aggiudicazione, perché requisito soggettivo potenzialmente acquisibile da chiunque si dichiari disposto alla stretta osservanza delle regole e si impegni in tal senso.
Di ciò ha accettato di parlare un giurista che, per la sua specifica formazione di Magistrato della Corte dei Conti, ha usualmente modo di misurarsi con gli effetti laceranti della violazione delle regole.
Vengo pertanto ad invitarVi al
Secondo incontro del ciclo “Alla ricerca del filo d’Arianna” anno 2013
- Giovedì 28 febbraio 2013 ad ore 15,00
- Relatore: dr. Massimiliano Atelli, Consigliere della Corte dei Conti – sezione giurisdizionale della Lombardia, nonché alla attualità Responsabile del Servizio Legislativo del Ministero dell’Ambiente
- Tema: “Rating di legalità e protocolli di legalità”
L’incontro si terrà presso la sede del TAR Lombardia in Milano, a via Corridoni n. 39.
Per consentirne l’ordinato svolgimento, le operazioni di registrazione degli iscritti ai fini dell’acquisizione del credito formativo avranno inizio dalle ore 14,30.
A tutti Voi il mio più cordiale saluto.
(Giancarlo Tanzarella)