Milano, 9 novembre 2020
Cari Amici,
in questo scorcio d’anno vorrei proporVi di approfondire un tema che già abbiamo iniziato ad affrontare nella immediata ripresa postferiale (“Discorso sulla semplicità: ovvero il dovere del clare loqui normativo”, Michele Cozzio con Fabrizio Fracchia, Raffaello Carnà e Davide Del Monte, il 28 settembre) e la cui complessità merita che sia affrontato sotto diverse angolature.
La volta passata l’angolo di visuale fu quello della messa a fuoco dei concetti di semplificazione e di semplicità ed è stato posto in evidenza come anche il tentativo di “semplificare” si risolve in quello che, per dirla alla Gadda, è un vero proprio “gnommero”, vale a dire un groviglio ingarbugliato di norme che rende difficoltoso il rapporto con l’Amministrazione e, per tutti, l’individuazione del senso della legge e la sua corretta applicazione.
Ma vi è di più, questo ingarbuglio si risolve in una vera e propria rete che imprigiona il Pubblico Amministratore e lentamente incide sulla sua prerogativa fondamentale che è l’esercizio della discrezionalità nel bilanciamento degli interessi per il perseguimento dell’obiettivo del migliore soddisfacimento dell’interesse pubblico.
Non vi è settore della nostra normazione che non sia da ciò oggi connotato ed esempio di tale progressivo sovrapporsi di norme è l’attuale Testo Unico degli Enti locali che, a distanza di venti anni dalla sua entrata in vigore, necessita di una revisione e messa a punto.
E allora, qui si pone la domanda di come intervenire: se semplicemente rimodulando l’impostazione concettuale attuale, connotata dalla puntigliosa indicazione del modus operandi o se, invece, non sia finalmente giunto il momento di una scelta più decisa che abbia quale scopo quello di restituire all’Amministratore la possibilità di responsabilmente decidere nel quadro di norme il cui scopo sia quello di rendere chiaro il campo di azione
che mette a fuoco il pubblico interesse e definisce il limite esterno dell’esercizio del potere discrezionale.
In altre parole, si tratta capire e valutare se sia possibile un testo normativo elaborato per principi, un testo – vale a dire – che serva a chiarire il concetto dell’azione con riguardo all’obiettivo (il pubblico interesse) così che possa al massimo grado valorizzarsi la libertà di azione dell’Amministratore nel dialogo con il Cittadino perché la comprensione del bisogno di quest’ultimo sia effettivamente considerata nella comparazione con il pubblico interesse.
Come vedete, un quadro che mira a valorizzare quel dialogo procedimentale introdotto ormai nel 1990 (trent’anni di progressive messe a punto) e che ha quali cardini di riferimento gli articoli 97, 41 e 42 della Costituzione.
Ne tratteranno due studiosi che nell’intera Loro vita accademica e professionale si sono molto occupati dei principi ed è appunto al dialogo con loro che vengo ad invitarVi al
nono incontro del ciclo “Alla ricerca del filo d’Arianna” anno 2020
- lunedì 16 novembre 2020 15,00 – 17,00, piattaforma informatica Zoom
Relatori: Prof. Avv. Mario Bertolissi, già Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Padova
Prof. Avv. Vittorio Italia, già Professore Ordinario di Diritto Amministrativo alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano
- Tema: “Enti locali: le prospettive di una (necessaria) riforma: principi, non dettagli”
Idealmente insieme nell’aula d’udienza del TAR per la Lombardia, vi ci ritroveremo con l’uso della piattaforma Zoom.
Chi ritenesse di poter accettare l’invito a partecipare, è pregato di segnalarlo utilizzando la scheda di iscrizione contenuta nella specifica pagina del sito www.allaricercadelfilodiarianna.it oppure rivolgendosi all’indirizzo info@allaricercadelfilodiarianna.it per ricevere le credenziali di accesso.
L’incontro sarà videoregistrato per l’intera sua durata e successivamente reso disponibile nella sezione “Relazioni” del Sito (www.allaricercadelfilodiarianna.it).
A tutti Voi un caro saluto e a presto,
Giancarlo Tanzarella